top of page
Qualcosa di me
Da bambina ero silenziosa, introversa, e certo un po' antipatica. Ero ingiustificatamente convinta di essere brutta, incapace, inadeguata, persino povera, quindi me ne stavo per conto mio e leggevo libri; finiti i libri leggevo giornali, riviste, fumetti, e anche l'enciclopedia.  
Per questo ero brava a scuola. Prendere bei voti era tutto ciò che avevo a disposizione per aumentare la mia scarsa autostima. Ma la vera ragione che mi spingeva a studiare era la insaziabile curiosità di cui ero dotata, e che mi spingeva a voler saper questo e quello. 
Alle scuole medie, dalle "Gianelline", mi ero fatta la reputazione di quella che aiuta le compagne. I compiti in classe di italiano, che allora erano rigorosamente temi, li facevo sempre in doppio: il mio, e quello di un'altra. Le ragazze in difficoltà si prenotavano e facevano i turni.  Suor Vittoria, la prof, sapeva bene che ogni volta uno dei temi "stranamente" sufficienti nella classe era il mio, ma non era mai riuscita a cogliermi in flagrante, o forse non lo aveva voluto fare.
La penna ha continuato ad essere mia alleata anche in seguito.  Scrivere... raccontini, poesie, lettere... è sempre stato il mio modo per gestire le emozioni importanti, la felicità come il dolore o la disperazione.  Credo che scrivere mi abbia persino salvato la vita, perché non si sa mai come va a finire se si diventa preda della depressione. 
Ma nella mia vita è stata la Scienza a tracciare il percorso. La Scienza con le sue Domande, la Scienza che cerca Risposte e subito nuove Domande, per l'insaziabile curiosità che la caratterizza. Ho scelto la Biologia, lo studio della Vita, la materia più vasta e intrigante che si possa pensare.
E così è trascorsa la mia vita, studiando, e ancora oggi studio, mai contenta di dove sono arrivata.
Sono passata attraverso la ricerca, poi il laboratorio, poi sono approdata alla Nutrizione, della quale mi occupo da una quindicina d'anni, affrontandola in alcuni dei suoi numerosissimi aspetti: il comportamento alimentare, l'educazione alimentare, la prevenzione, l'ecologia. Già, perchè a mio avviso tutti noi dovremmo essere consapevoli di qual è il costo ecologico del cibo, e imparare un'alimentazione sostenibile per il rispetto della Terra e degli altri animali.
 

Vuoi imparare a mangiare meno e meglio?

Dai un'occhiata alle mie ricette strategiche!

clicca sull'immagine per vedere i miei libri

MONOGRAMMA ROSSO GRIGIO.jpg

Verso la longevità

Mi piace pensare che diventerò una bella vecchia.  Cosa significhi essere una bella vecchia non saprei dirlo con una definizione univoca, tuttavia guardando le signore anziane ne vedo certe che mi piacciono e altre che trovo orrende. 

Non vorrei diventare orrenda. Non voglio nemmeno travestirmi da giovane. C'è un tempo per ogni cosa, e il mio tempo giovanile l'ho vissuto già. Ora voglio godermi questa maturità, che mi fa stare bene, più serena, più saggia, come si conviene quando si hanno alle spalle parecchie esperienze.

Mi sono immaginata una terza età serena.

Ho pensato alla cura della salute per vivere e non sopravvivere. 

Ho pensato alla possibilità di fare cose che prima non avevo tempo di fare.

Ho pensato agli amici, al tempo per stare assieme, ma anche alla possibilità di starmene da sola in silenzio, se mi va. 

Ho pensato ai miei figli, e di essere per loro un riferimento di saggezza. 

Per questo ho scritto il libro "Verso la longevità", perchè è lì che vorrei arrivare, nel migliore dei modi. 

Strategie per mangiare meno e meglio

Meno di quanto e meglio di come, vi chiederete?

Noi umani tendiamo per natura a mangiare più del necessario. Il nostro passato di cacciatori-raccoglitori ha selezionato questa tendenza, che un tempo era molto utile.  Il problema non era tanto la scarsità di cibo, ma la sua più complicata reperibilità.  Non si andava a far la spesa al negozio, non si apriva il frigo o la dispensa quando si aveva appetito, e meno che mai i sentieri erano disseminati di bar e paninerie. 

MONOGRAMMA ROSSO GRIGIO.jpg

clicca sull'immagine

per info sul

coaching nutrizionale

La sola vista di  qualcosa da mettere sotto i denti provocava appetito, ed era utile sovrastimare la quantità di cibo necessario a placarlo, in tempi in cui non c'erano certezze sul pasto dell'indomani. 

L'aspetto più pericoloso della nostra attuale alimentazione, è il troppo cibo. Anche se è cibo sano, biologico, fatto in casa, la quantità eccessiva è dannosa.  Moltissime patologie sono imputabili soprattutto all'eccesso alimentare.

Mangiare meglio, invece cosa vuol dire? Significa essenzialmente tre cose: utilizzare cibi che siano ricchi di nutrienti più che di calorie; cercare di variare la dieta il più possibile evitando i cibi-spazzatura; mangiare cose che ci piacciano.  Poi, se possibile, evitare o almeno ridurre i cibi critici: cibi troppo raffinati, troppo lavorati, i mammiferi da allevamento (per il rispetto dell'animale e dell'ambiente), i troppi farinacei, vegetali per cui sono stati impiegati pesticidi (dannosi per gli agricoltori e per l'ambiente, non tanto per noi consumatori).   

E perchè servono delle "strategie" ? Semplice, perchè mangiare poco è difficile, quando il cibo ci assale ad ogni ora del giorno e in qualsiasi luogo. E' quasi una guerra, una guerra strategica, ma la si può vincere.   

biologa per professione, scrittrice per diletto

Lucia Vignolo

luciuua 4.jpg
bottom of page